L’iniziazione -estratto

 

INDICE:

Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori?
      Condizioni
      Calma interiore
I gradini dell’iniziazione
      La preparazione
      L’illuminazione
      Controllo di pensieri e sentimenti
L’iniziazione
Punti di vista pratici
Le condizioni necessarie per l’educazione occulta
Alcuni effetti dell’iniziazione
Modificazioni nella vita di sogno del discepolo
L’acquisto della continuità della coscienza
La scissione della personalità durante la disciplina occulta
Il guardiano della soglia
Vita e morte – Il grande guardiano della soglia

 

   ….. Le condizioni esteriori possono modificare soltanto la situazione esteriore della sua vita (n.d.r. vita dell’uomo), ma non potranno mai destare « l’uomo spirituale » in lui. Il discepolo dell’occultismo deve generare in se stesso un uomo nuovo, superiore.

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   Questo « uomo superiore » diventa allora il « sovrano interiore » che guida con mano sicura le condizioni dell’uomo esteriore. Finchè l’uomo esteriore conserva il predominio e la direzione, quello « interiore » è un suo schiavo e non può perciò sviluppare le proprie forze. Se il destarsi della mia collera dipende da altri che da me, io non sono padrone di me stesso, oppure — per dir meglio — non ho ancora trovato il sovrano in me. Devo sviluppare in me la capacità di non permettere alle impressioni del mondo esteriore di avvicinarsi a me, se non nel modo che io stesso ho determinato ….. pagg. 30-31

 

   ….. La pazienza esercita un’azione di attrazione sui tesori del sapere superiore. L’impazienza invece li respinge. Nelle regioni superiori nulla si consegue con la fretta e l’irrequietezza. Prima di ogni altra cosa bisogna far tacere desideri e passioni. Sono qualità dell’anima dinanzi alle quali ogni sapere si ritira timidamente. Per quanto grande sia il valore della conoscenza superiore, non bisogna esigerla, se si vuole che venga a noi. Chi la desidera per soddisfazione propria, non la consegue mai. Occorre perciò anzitutto che nelle profondità dell’anima si sia sinceri con se stessi. Non ci si deve illudere in alcun modo sul proprio conto. Con sincerità interiore si devono guardare in faccia i propri difetti, le proprie debolezze e mancanze. Nel momento in cui cerchi di scusare davanti a te stesso qualche tua debolezza, ti poni un ostacolo sulla via che deve condurti in alto. Puoi rimuovere tali ostacoli soltanto per mezzo della chiarificazione su te stesso. Esiste una sola via per spogliarsi dei propri difetti e delle proprie debolezze: quella di riconoscerli esattamente. Tutto è dormiente nell’anima umana e può essere destato. L’uomo può migliorare anche il suo intelletto e il suo criterio, se si rende conto con calma e serenità della causa della prorpia debolezza. Tale autoconoscenza naturalmente è difficile, perché la tentazione di illudersi sul proprio conto è staordinariamente grande. Chi si abitua alla verità verso se stesso, si apre la porta alla visione superiore. ….. pag. 76

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