Adamantis

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   Adamantis (lat. di diamante o adamantino) non è un circolo, non è un’associazione, non è un centro. Vuole semplicemente essere un luogo dove il “ricercatore” (che vive un profondo impulso, consapevole ed incorruttibile nel cercare il proprio sviluppo interiore) potrà trovare, lo speriamo, un sostegno nel proprio percorso.

   Da sempre il diamante ha ispirato l’essere umano per la sua purezza, la luminosità trasparente, per la sua indistruttibilità. Quindi è facile capire come, per assonanza, abbia potuto simboleggiare per l’occidente la realtà assoluta, e per l’oriente lo stato ultimo della mente e l’illuminazione.

   Secondo Plinio il diamante era un talismano universale che proteggeva da ogni malattia, da spiriti malvagi e dai brutti sogni. Nella tradizione europea veniva utilizzato per scacciare animali selvatici, fantasmi, streghe e stregoni, incubi notturni. Nella tradizione russa limita la lussuria ed aiuta a mantenere la castità. Nell’arte del Rinascimento è stato usato quale simbolo di equanimità, coraggio, potere di liberare lo spirito da ogni timore, donando integrità e buona fede. Ancora oggi, come simbolo di unione e fedeltà, suggella fidanzamenti e matrimoni.

   Nel buddhismo di tradizione tibetana il diamante è assimilato al vajra strumento rituale simmetrico, che insieme alla campana, diviene simbolo fondamentale del vero volto della verità e della mente illuminata. Nel Vajrayana (veicolo adamantino) il vajra rappresenta i “mezzi abili” che possono aiutare lo sviluppo della conoscenza suprema e conseguire l’illuminazione in tempi molto rapidi, addirittura in un’unica vita.

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